7.11.06

La filosofia dello ‘sputtan-tour’: necessità fatta virtù.

Lo ‘sputtan-tour’, questo simpatico sconosciuto con cui però condividiamo spesso serate musicali senza rendercene conto.
Noi, ovvero il progetto ‘Gnu-Economy’, fin dal principio abbiamo sposato questa filosofia, incarnandola fino ad interpretarne il livello più profondo esaltandoci in questa sorta di prostituzione musicale.
Il concetto nasce e si sviluppa dalla necessità: l’impossibilità di provare per le note ragioni logistiche, di affinare il sound, di ricercare nuove soluzioni, intro e finali, cori più elaborati o stacchi a sorpresa.

Impossibile. Gnu €conomy non prova. Improvvisa.

E, a detta del pubblico pagante e degli addetti ai lavori, lo fa anche piuttosto bene. È proprio nell’imporovvisazione che si annida e prolifera il talento di questa rock band. Un’occhiata è sufficiente per un cambio di tonalità o una variazione imprevista. Uno sguardo, a volte, invece serve solo a mo’ di confessione-cenere sul capino, consapevoli dell’immensa cappellata che è stata appena fatta. La audience spesso non se ne accorge nemmeno, almeno fin quando non vede che stiamo a stento trattenendo una malcelata ilarità.
Quindi, possiamo affermare che lo ‘sputtan-tour’ è la conseguenza di tutto ciò. Ricapitolando, primo l'esperienza, cioè la necessità di conoscere il pezzo o per lo meno di averlo sentito almeno una volta (siamo sette e le possibilità si restringono), secondo mettersi d’accordo sulla tonalità (le voci comandano indiscutibilmente su questo... vero Farinelli?), terzo un po’ di grinta (qualcuno la chiama ‘caciara’) che sopperisce alla mancanza di preparazione previa e quarto tanta, tanta creatività e fantasia. Spesso ci inventiamo letteralmente dei cori nuovi o delle ritmiche insospettabili (i Blues Brothers ci avrebbero probabilmente ucciso l’ultima volta al Big Mama...) e così ne veniamo fuori senza romperci le ossa. Altrimenti non si aprirebbe il paracadute...
E così invece di assistere al classico concerto con la sua bella scaletta recitata a memoria, ci si ritrova di fronte ad un vero e proprio juke box vivente dove il rapporto con il pubblico è interattivo più che mai.
Invitiamo tutti gli amici, i fans, i colleghi ed i procioni (sorcini è gia stato registrato) ad esprimere la propria opinione su quest’argomento che tanti spunti e discussioni può stimolare.
Grazie, il chitarrista dalla voce melodica.

Nessun commento: